Nella vita bisognerebbe dedicarsi solo alle "cose belle".
Con ciò non intendo fare un'affermazione esclusivamente sul piano estetico...
Fare solo "cose belle" significa innanzitutto non fare "cose brutte".
Le brutture che si incontrano nella vita, comprese quelle che provengono da noi stessi, hanno sempre origine da una mente egocentrica, condizionata ed altamente confusa.
Coltivare il "bello" (che significa anche saper vedere il "bello") nel quotidiano, porta ad un risanamento della mente, scardinando gli automatismi che la rendono "brutta", limitata e pericolosa (per sé e per gli altri).
I giapponesi di una volta, ad esempio, conoscevano molto bene l'importanza del "bello".
Basti pensare alla cerimonia del tè, a quella del tiro con l'arco (dove l'importante non è centrare il bersaglio, ma la bellezza di ciò che si sta facendo in quel momento), all'ikebana (l'arte di disporre i fiori), alla pratica del bonsai, oppure alla maniera tradizionale di vestire e di curare il portamento.
Anche quest'epoca moderna ha bisogno di bellezza... e sempre ce ne sarà bisogno.
Rendete le vostre vite come splendidi giardini: coltivateci ogni sorta di fiori mediante una mente pura e attraverso la pratica costante del "bello".