Ciò che chiamiamo “solitudine” è, senz’altro, qualcosa di vitale importanza: soltanto chi sa ESSERE solo, infatti, può ESSERE con gli altri.
Una relazione, di qualsiasi tipo essa sia, può definirsi tale unicamente quando i soggetti sono in grado di vivere appieno la propria solitudine.
Per amare l’altro non si può fare a meno di amare se stessi. Per amare se stessi, di fatto, occorre amare la propria solitudine.
Un uomo autenticamente solo è un uomo sano, perché conosce il silenzio, ovvero l’unico antidoto al veleno di una mente rumorosa e caotica, vincolata da suggestioni e condizionamenti.La solitudine, in verità, è amore.
Dio è “solo” e “insieme”, nello stesso momento.
Per questo la solitudine, intesa come isolamento, non esiste.